Se mio padre mi avesse regalato un pallone da calcio invece di una canna per la pesca a mosca le cose sarebbero forse andate diversamente. Era il 1976, fine della scuola media, braghe corte e il sole dentro. Mio padre non mi stava regalando solo una canna con coda e mulinello, mi stava comprando un biglietto per un viaggio che, ad oggi, non ho ancora terminato. Insieme a quella canna c’era una piccola scatola con 12 mosche. Vi guardai dentro e non ne uscii più. Pesco e costruisco mosche da troppi anni per non rimpiangere un certo passato e da troppo pochi per pensare di avere già capito tutto. Perciò continuo a dedicare tempo e passione alla ricerca e allo studio della storia e della tradizione della pesca a mosca. L’unione con due amori incondizionati, la costruzione di mosche classiche e la scrittura, mi ha portato a collaborare in progetti belli e stimolanti con autori, costruttori e storici di diversi paesi, dal Regno Unito agli USA, oltre che a collaborare con questa rivista, l’unica per la quale oggi amo scrivere. Molte delle mie mosche classiche da salmone sono conservate in collezioni private e in vari musei internazionali oltre ad essere incluse in diversi libri in lingua inglese. Fuori dall’Italia collaboro da tempo con il CFFCM, il Museo della pesca a mosca dei Catskill nello stato di NY, scrivendo per il loro bollettino mensile, oltre a divertirmi in vari progetti editoriali legati alla costruzione con lo storico Inglese, Dr. Andrew Herd. Le conoscenze e amicizie con pescatori e costruttori di tutto il mondo sono state un dono immenso; da molti anni mi consentono inoltre di aiutare la SIM nella gestione degli eventi legati al Fly Tying durante l’annuale Festival di Castel di Sangro. Nel tempo libero rilego libri antichi, cucino, rischio la schiena su una tavola da surf da onda e gestisco un piccolo sito web e un blog di pesca a mosca http://www.classicfishingflies.com/.
Si, ogni tanto pesco ancora, ma non con la frequenza che vorrei. Cerco quindi una pesca di qualità usando, per quanto sia possibile, belle canne in bambù e mulinelli di fascino, mosche ben fatte, possibilmente secche, sommerse e piccole ninfe. Il tutto in totale solitudine o in compagnia unicamente di ottimi amici.
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